Bisogna infine ricordare che un notevole apporto venne anche dall’altra grande lingua classica, il greco, sai mediato dal latino, sai direttamente nella fase di arricchimento finale della lingua italiana.
Ebbene, di tante fasi di tale lingua possiamo trovare traccia negli stessi cognomi ed, infatti, come la medesima parola può presentarsi in modo diverso a seconda dei tempi e dei luoghi, cosi un cognome può apparire nella storia com varie forme e dizioni, a seconda del livello evolutivo raggiunto in quel momento dalla lingua.
È importante quindi sottolineare che non si deve pensare che ognuna di queste forme cognominali distingua una Casata diversa: occorre invence aver chiaro che si tratta di differenze puramente formali, le quali non pregiudicano l’appartenenza delle varie linee ad un único ceppo.
Esse possono indicare piuttosto un lasso di tempo determinato nel quale porre il momento formativo del cognome e della Casata cui esso si riferisce, dando cosi un’indicazione che sovente i documenti non possono fornire.
Allo stesso modo, da una chiara impronta dialettale possiamo ricavare notizie utili almeno sulla regione in cui esso si è formato e, di conseguenza, in cui avrebbe avuto origine il ceppo distinto da quel cognome.
Infine, proprio attraverso tale ricostruzione della storia dell’appelativo cognominale, questo studio permette di soddisfare la legittima curiosità di chi lo porta, di sapere cosa significhi con precisione e quale origine abbia quella “parola”.
É proprio il legittimo desiderio di un’esatta definizione del nostro cognome, dunque, che ci ha spinti ad affrontare uno studio più profondo di esso.
In primo luogo, però, occorre chiarire che, a seconda dei tempi e dei luoghi, per ragioni di carattere fonetico-dialettale la nostra Casata fu denominata anche D’Angieri o Angeri. Gioverà inoltre ricordare che anche in Francia troviamo testimonianza dell'esistenza di una famiglia cognominata Angier.